CONOSCI VERAMENTE IL PROSECCO?
Un vino che ormai è sulle labbra (e nei calici) di tutti, che nasce nelle colline venete di Conegliano e Valdobbiadene, un territorio che dal 2019 è stato eletto Patrimonio dell’Umanità UNESCO!
IL TERRITORIO
Il territorio dove nasce il Prosecco, si estende sulle colline tra Venezia e le Dolomiti, precisamente in una zona circoscritta a 15 comuni, come stabilito dalla DOC già dal 1969. Due di questi le danno il nome: Conegliano e Valdobbiadene, l’una la capitale culturale e l’altra cuore produttivo.
IL MICROCLIMA
La posizione tra il mare e le Prealpi assicura un clima temperato e una costante ventilazione , che permette alle uve di asciugarsi rapidamente dopo le piogge. Il vitigno Glera ha trovato su queste colline il suo ambiente ideale: ama l’acqua ma teme il ristagno, e la pendenza delle colline assicura che la pioggia sia sempre drenata.
IL TERRENO
I suoli del Conegliano Valdobbiadene hanno un’origine molto antica: una parte delle colline è stata rimodellata dai ghiacciai delle Dolomiti, che hanno portato a valle vari sedimenti, dando vita a suoli profondi, costituiti da roccia e sabbia, argilla e ferro. Dove il ghiacciaio non ha agito, si sono mantenuti suoli di origine marina, composti di marne e arenarie, meno profondi e più filtranti. Si hanno quindi terreni diversi, ma anche un sistema di colline diverse: più dolci nell’area di Conegliano, e più ripide e completamente esposte a sud in quella di Valdobbiadene. Tutte le combinazioni di pendenza, esposizione e suoli rendono ogni microzona diversa, come si scopre grazie alle tipologie Rive e Cartizze.
AD OGNI ZONA, LA SUA TIPOLOGIA
-DOCG
Il Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore è uno spumante DOCG prodotto esclusivamente nelle colline di Conegliano Valdobbiadene, a partire dal vitigno Glera, prodotto nei 15 comuni della Denominazione . La resa consentita è 13,5 t per ettaro e ogni cantina, miscelando sapientemente le uve provenienti dalle varie microzone del territorio, crea le cuvèe ambasciatrici della propria filosofia. Il Conegliano Valdobbiadene si può degustare nelle versioni Extra Brut, Brut, Extra Dry e Dry, che si distinguono per il residuo zuccherino.
-DOCG RIVE
Il termine “Rive” indica, nella parlata locale, le pendici delle colline scoscese che caratterizzano il territorio. Questa tipologia mette in luce le diverse espressioni del Conegliano Valdobbiadene, è ottenuta dai vigneti più ripidi e vocati con uve provenienti da un unico Comune o frazione di esso, per esaltare le caratteristiche che il territorio conferisce al vino. Nella denominazione sono presenti 43 rive, ed ognuna esprime una diversa peculiarità di suolo, esposizione e microclima. Nel Rive la produzione è di 13 t per ettaro, le uve vengono raccolte esclusivamente a mano e viene indicato in etichetta il millesimo.
-DOCG CARTIZZE
Vertice qualitativo della denominazione, il Cartizze proviene da una sottozona disciplinata fin dal 1969 di soli 107 ettari di vigneto, compresa tra le colline più scoscese di San Pietro di Barbozza, Santo Stefano e Saccol, nel comune di Valdobbiadene. Una perfetta combinazione tra microclima e terreni antichi. L’approccio olfattivo è caratterizzato da una complessità di profumi, che richiamano mela e pera, agrumi, l’intensità della pesca e dell’albicocca, toccando sentori di rosa, con note di mandorla nel retrogusto. Il sapore è armonico ed elegante, di grande morbidezza e freschezza, sostenuto da un perlage leggero e fine.
-DOCG SUI LIEVITI
È il nome del tradizionale Prosecco a rifermentazione in bottiglia, anche chiamato nella parlata locale “col fondo” o “sur lie”, la prima versione con le bollicine nata tra queste colline. I lieviti che danno il nome alla tipologia sono quelli ricaduti sul fondo della bottiglia, dove avviene la rifermentazione, secondo l’antico metodo di spumantizzazione oggi molto ricercato dai consumatori. Si presenta nella versione Brut nature ed è uno spumante fresco, torbido, con finissime bollicine. Rispetto al classico Prosecco Superiore le note di mela sono meno spiccate, mentre sono presenti sensazioni olfattive più ampie e complesse, sostenute dal classico sentore di crosta di pane dato dai lieviti.
Conoscere il territorio e la storia di un vino, permette di degustarlo in tutte le sue sfaccettature, amplificandone il piacere.
Ora vai e diffondi il tuo sapere! Cin cin!
(Fonte: www.prosecco.it)